Mario Filippeschi - tenore

Mario Filippeschi - tenore

Nato a Montefoscoli, Pisa 7 giugno 1907

Morto a Firenze 25 dicembre 1979.

 

Nasce il 7 giugno 1907 a Montefoscoli in provincia di Pisa, in via dei Fossi

( divenuta il 7 giugno 1981, via Mario Filippeschi).

È il quarto figlio di Silvestro Filippeschi, fattore in un'azienda agricola, e di Palmira Umiliana Benvenuti.

Passa l'infanzia in questo piccolissimo paese tra le colline della campagna toscana, dove l'unica occasione di sentir cantare era limitata al coro della chiesa durante le funzioni religiose.

Inizia lo studio del clarinetto per circa due anni.

 

Nel 1927 svolge il servizio militare nell'arma dei carabinieri per un periodo di tre anni.

Dopo il congedo si trasferisce a Monza, dove trova impiego presso la locale azienda tranviaria.

Nella vicina Milano studia canto con il maestro napoletano Vicidomini. Per cinque anni s'impegna allo studio dell'impostazione vocale seguendo con diligenza gli esercizi e i vocalizzi che Vicidomini gli proponeva. Quando il maestro si trasferisce da Milano a Roma, Mario Filippeschi si affida al maestro Pessina, il quale lo preparerà per il debutto.

 

Debutta Il 19 luglio del 1937 a Colorno, vicino Parma, come Edgardo in Lucia di Lammermoor di G. Donizetti e,  il giorno dopo in Rigoletto (Duca di Mantova), opera questa che nei primi anni della sua carriera porterà in molti teatri italiani. Il 24 luglio canta ancora nel ruolo del "Duca" nella piazza principale di Busseto a fianco di Lina Pagliughi (Gilda), poi sempre nello stesso ruolo a Reggio Emilia e a Modena a fianco di Gino Bechi (nel ruolo del titolo). Lo troviamo poi a Palermo (Politeama Garibaldi) e a Bari (Teatro Petruzzelli) ancora in Rigoletto e poi in Lucia di Lammermoor

inoltre a Palermo, debutterà nel ruolo di Pinkerton (Madama Butterfly) a fianco del soprano giapponese Tosiko Hasegawa.

 

Il 22 gennaio 1938 canta per la prima volta al Teatro Regio di Parma il ruolo del "Duca" in Rigoletto con Mario Basiola e Armando Borgioli che si alternavano nel ruolo del titolo. Sarà poi al Sociale di Como, "Edgardo" in Lucia di Lammermoor con Toti Dal Monte, ancora in Rigoletto al Teatro Verdi di Firenze, e in Lucia di Lammermoor con Mercedes Capsir a Padova.

Nel mese di maggio debutta il ruolo di Rodolfo (La bohème) al Teatro Greco di Lecce, dove la sua Mimì era Mafalda Favero. In settembre debutta il ruolo di Alfredo (La traviata) al Teatro Moderno di Lucca. In dicembre ritorna al Regio di Parma dove, si alterna con Giovanni Malipiero e Giuseppe Lugo nel ruolo di Rodolfo in La bohème e poi in Madama Butterfly con Maria Carbone quale Cio-Cio-San.

Il 4 febbraio 1939 canta al Teatro Verdi di Trieste in Madama Butterfly a fianco di Licia Albanese e Leone Paci con la direzione di Gabriele Santini.

Debutta il ruolo di Faust (Mefistofele) al Teatro Bellini di Catania. In aprile canta a Bolzano in Rigoletto a fianco di Carlo Galeffi.

Nel giugno dello stesso anno è impegnato all'EIAR (odierna RAI) di Torino in La vedova scaltra (Il conte di Bosconero) di Ermanno Wolf-Ferrari, mentre a luglio interpreta il "Duca di Mantova" nella piazza Baraccano di Bologna con compagni di palcoscenico Lina Pagliughi (Gilda) e Carlo Galeffi (Rigoletto).

 

Nel gennaio del 1940 si avvicina al repertorio di tenore lirico-spinto debuttando il ruolo di Maurizio di Sassonia in Adriana Lecouvreur di F. Cilea al Teatro Chiabrera di Savona, e in febbraio al Teatro Monteverdi di La Spezia canta per la prima volta il ruolo di Mario Cavaradossi in Tosca di G. Puccini. Poi a Bucarest con La bohème. Seguirà una tournée in Olanda, a marzo è a Trieste quale Rinuccio in Gianni Schicchi.

 

Nei mesi di aprile/maggio del 1941, in piena Seconda Guerra Mondiale si trova in Spagna, dove debutta in due nuovi ruoli Nadir in I Pescatori di Perle di G. Bizet e Fernando in La Favorita di G. Donizetti .

Nel 1942 è all'Opera di Roma in Madama Butterfly, Lucia di Lammermoor

Tosca.

 

Il 31 agosto dello stesso anno Mario Filippeschi sposa la signora Anna Pucci, alla cerimonia partecipa, cantando l'Ave Maria di Schubert, il tenore piemontese Antonio Salvarezza.

 

Il 6 ottobre debutta al Comunale di Firenze in Rigoletto con Gino Bechi e Edda Ribetti. Sarà poi all'Opera di Roma quale "Baldo" nell'opera Belfagor di Ottorino Respighi. Chiude l'anno con una tournée in Germania.

 

Gli anni della guerra rallentano notevolmente l’attività del tenore.

Tuttavia, tra il 1943 e il 1944, possiamo trovarlo, tra l'altro, a Parma in La bohème, a Lucca e a Viareggio,  e in alcune opere a Roma tra cui La bohème, Rigoletto e Kovancina, al Verdi di Firenze in Cavalleria rusticana, e in Grecia, Lucia di Lammermoor e Adriana Lecouvreur.

 

Riprenderà pienamente la sua attività negli anni 1946-47.

Nel 1946 canta in Portogallo a Lisbona e a Oporto, poi in molte città della Spagna, dove è molto popolare, a Oporto, il 23 giugno 1946 debutta in Aida.

In agosto torna In Italia, a Roma (Terme di Caracalla), con Tosca, La bohème, e Cavalleria rusticana con Ebe Stignani quale Santuzza.

 

Il 26 agosto nasce la prima figlia, Daniela.

 

La popolarità del tenore è ormai consolidata, tanto che, gli è proposto di partecipare a due film-opera, Lucia di Lammermoor con Nelly Corradi e Afro Poli, e Rigoletto, quest’ultimo con protagonista Tito Gobbi e Lina Pagliughi (che presta solo la voce), con la regia di Carmine Gallone.

Il 17 ottobre è al Teatro Bellini di  Catania, Mario Cavaradossi in Tosca accanto a una giovanissima Renata Tebaldi che debuttava il ruolo di Floria Tosca.

 

Nel 1947 partecipa a una tournée in Sud America, e nel marzo-aprile ad una lunga serie di recite al São Carlos di Lisbona - La Favorita (con la Ebe Stignani, Gino Bechi e Giulio Neri), Mefistofele, Rigoletto, Aida, Adriana Lecouvreur e infine Tosca con Maria Caniglia - .

In dicembre canta nell'unica esecuzione della sua carriera della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi al Palazzo Ducale di Genova, direttore Tullio Serafin.

Il 6 maggio 1948 debutta in I Puritani al Teatro dell'Opera di Roma con Margherita Carosio (Elvira) e Carlo Tagliabue (Riccardo), direttore Gabriele Santini .

Durante l'estate è ancora a Roma, alle Terme di Caracalla, Aida con Elena Nicolai quale Amneris, La traviata con Elena Rizzieri quale Violetta Valery Mefistofele con la Tebaldi e Nicola Rossi Lemeni.

l'8 settembre debutta al Teatro alla Scala di Milano, il ruolo di Maurizio di Sassonia in Adriana Lecouvreur di F. Cilea con Mafalda Favero e Giulietta Simionato. Vi ritornerà il 30 marzo 1949 in La forza del destino (Don Alvaro) con la direzione di Victor De Sabata e a fianco di Elisabetta Barbato (Donna Leonora) e Boris Christoff (Padre guardiano).

il 7 marzo, partecipa, con Maria Callas a un concerto Martini e Rossi alla RAI di Torino con la direzione di francesco Molinari Pradelli. 

Dopo una tournée in Argentina dove, tra l'altro, debutterà in Faust di C. Gounod, affronta per la prima volta al Teatro Bellini di Catania il ruolo che lo renderà celebre per sempre: Arnoldo in Guglielmo Tell di G. Rossini, che grazie a lui ritornerà in repertorio in molti teatri europei.

Il 18 gennaio del 1951 debutta al Teatro di San Carlo di Napoli nel ruolo del titolo in Andrea Chénier di U. Giordano, accanto a Renata Tebaldi e Carlo Tagliabue, vi ritornerà anche in marzo per Mefistofele diretto da Gavazzeni con Rosanna Carteri e Nicola Rossi Lemeni e in aprile per il Faust ancora con la Tebaldi, Rolando Panerai e Italo Tajo.

In maggio, con i complessi dell'Opera di Roma, partecipa a una tournée a Monaco di Baviera con Aida.

 

Dalla fine di agosto a tutto settembre, Mario Filippeschi compie una tournée in Brasile con recite a San Paolo e Rio de Janeiro.

A San Paolo si rappresentata Aida che verrà ripresa (per la prima volta in Brasile) dalla Televisione, Aida doveva essere Maria Callas, ma sarà sostituita  dal soprano Norina Greco, mentre Amneris sarà Fedora Barbieri e Amonasro Gino Bechi, direttore Tullio Serafin.

 

Nel 1952 partecipa alla leggendaria Armida di C. W. Gluck di Firenze con Maria Callas e la direzione di Tullio Serafin.

Nel programma del "Maggio" di quell'anno, oltre ad Armida troviamo anche Guglielmo Tell, per il ruolo di Arnoldo è scritturato il tenore boemo Kurt Baum. La sera della prima (8 giugno) fu un disastro. Il tenore non riusciva a sostenere adeguatamente la parte, Renata Tebaldi che sosteneva il ruolo di Matilde fu costretta a uscire al proscenio per cercare di calmare il pubblico e poter continuare la recita.

Si cercò allora di porvi rimedio, Francesco Siciliani e il direttore Tullio Serafin cercarono di convincere Mario Filippeschi di subentrare nelle altre recite a Kurt Baum, ma ne ricevettero un fermo rifiuto, che probabilmente fu dovuto a un risentimento del tenore, con la direzione del teatro della "sua" città, che non aveva pensato a "lui" per il ruolo di Arnoldo, ruolo che aveva portato con grande successo in tutto il mondo.

il 9 novembre 1952 debutta in Don Carlo (ruolo del titolo) al Teatro Liceu di Barcellona con Italo Tajo (Filippo II), Maria Pedrini (Elisabetta di Valois) e Enzo Mascherini (Rodrigo), direttore Angelo Questa.

l'8 dicembre inaugura la stagione all'Opera di Roma con Simon Boccanegra

(Gabriele Adorno) a fianco di Tito Gobbi nel ruolo del titolo, Maria Caniglia (Amelia) e Giulio Neri (Fiesco).

Il 20 gennaio dell'anno successivo, sempre all'Opera di Roma, è Don Carlo nell'omonima opera di Giuseppe Verdi affiancato da un grande cast - Caterina Mancini (Elisabetta), Boris Christoff (Filippo II), Tito Gobbi (Rodrigo), Elena Nicolai (Eboli), Giulio Neri (L'inquisitore), direttore Gabriele Santini -.

 

Nel 1953 canta a Caracalla in Guglielmo Tell e Il trovatore.

Il 26 luglio debutta all'Anfiteatro Arena di Verona, in il trovatore con Antonietta Stella e Aldo Protti e poi il 28 luglio canta in Aida con Maria Callas.

 

In autunno debutta il ruolo di Enzo Grimaldo in La Gioconda al Teatro Liceu di Barcellona con Maria Caniglia nel ruolo del titolo e Aldo Protti quale Barnaba. Nella stessa stagione canterà anche in alcune recite di Andrea Chénier con Maria Caniglia e Enzo Mascherini, Tosca con Renata Tebaldi e Giuseppe Taddei (probabilmente in due recite in sostituzione di Gianni Poggi) e La bohème con Maria Victoria di Lorenzo (Mimì) e Manuel Ausensi (Marcello), direttore Armando La Rosa Parodi.

 

il 7 aprile 1954 debutta in Turandot (Calaf) al Teatro Massimo di Palermo con Gertrude Grob-Prandl nel ruolo del titolo e con la direzione di Gianandrea Gavazzeni.

Nel maggio dello stesso anno incide per la EMI Norma a fianco di Maria Callas.

In estate torna a Verona (Arena) in Turandot e Aida.

 

1l 16 gennaio 1955 debutta al Teatro di San Carlo a Napoli,  il ruolo di Arrigo in I vespri siciliani di G. Verdi con Anna De Cavalieri e Giangiacomo Guelfi, direttore Tullio Serafin.

chiude l’anno a Losanna (Il trovatore) e poi a Bruxelles (Rigoletto).

 

Nell'aprile del 1956 Guglielmo Tell con Renata Tebaldi e Rolando Panerai al San Carlo di Napoli. In novembre solita tournée in sud America.

 

Nel 1957 è a Palermo in  I Vespri Siciliani con Antonietta Stella, direttore Tullio Serafin - Roma Guglielmo Tell - Napoli Il trovatore - Bologna 

Guglielmo Tell.

 

Nel 1958 canta al Drury Lane di Londra in Il  trovatore e Guglielmo Tell.

 

Nel 1960 la sua ultima presenza in Spagna, a Malaga, con La Favorita.

 

Chiude la carriera nel 1961 con quello che fu uno dei suoi ruoli preferiti, il Duca di Mantova in Rigoletto.

 

Nel dicembre del 1962, apre a Firenze, un negozio di mobili d'arte in borgo San Jacopo vicino al Ponte Vecchio.

Nel novembre del 1966, il negozio rimane gravemente danneggiato dall'alluvione. Filippeschi e la moglie ne aprono un altro, sempre in borgo San Jacopo ma ancora più vicino a Ponte Vecchio.

 

La mattina del giorno di Natale del 1979, muore improvvisamente nella sua abitazione in via dello Sprone. Viene sepolto nel cimitero monumentale dell'Antella, vicino Firenze.

 

Fa riflettere che un tenore con un repertorio così importante e una popolarità incontrastata come quella di Mario Filippeschi, non abbia mai avuto la possibilità di cantare in un teatro come il Metropolitan di New York.

 

Voce gagliarda, dall'accento arroventato, padrone assoluto del registro acuto che esibiva con una facilità impressionante, affrontava i ruoli impervi con grande sicurezza dei propri mezzi.

 

                                                           

                                                REPERTORIO

                      in ordine alfabetico per autore, quindi per opera

 

BELLINI

Norma (Pollione)

I puritani (Arturo)

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BIZET

Carmen (Don Josè)

I pescatori di perle (Nadir)

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BOITO 

Mefistofele (Faust)

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CARABELLA EZIO

Il candeliere (Fortunio)

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CATALANI

Lorely (Walter)

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CILEA

Adriano Lecouvreur (Maurizio di Sassonia)

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DONIZETTI

La Favorita (Fernando)

Lucia di Lammermoor (Edgardo)

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GIORDANO

Andrea Chénier (Andrea Chénier)

Fedora (Loris Ipanov)

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GOMES

Il Guarany (Pery)

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GOUNOD

Faust (Faust)

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MASCAGNI

Cavalleria Rusticana (Turiddu)

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MUSORGSKIJ

Kovancina (Andreij Chovanskij)

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PONCHIELLI

La Gioconda (Enzo Grimaldo)

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PUCCINI

La Bohème (Rodolfo)

Gianni Schicchi (Rinuccio)

Madama Batterfly (F.B. Pinkerton)

Tosca (Mario Cavardossi)

Turandot (Calaf)

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REFICE LICINIO

Cecilia (Valeriano)

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RESPIGHI

Belfagor (Baldo)

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ROSSINI

Armida (Germano)

Guglielmo Tell (Arnoldo)

Mosè (Amenofi)

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SALINES ENRICO

Il miracolo

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VERDI

Aida (Radamès)

Un ballo in maschera (Riccardo)

Don Carlo (Don Carlo)

La forza del destino (Don Alvaro)

Messa da Requiem

Rigoletto (Duca di Mantova)

Simon Boccanegra (Gabriele Adorno)

La Traviata (Alfredo Germont)

Il trovatore (Manrico)

I vespri siciliani (Arrigo)

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WOLF-FERRARI

La vedova scaltra (Conte di Bosco Nero)

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ZANDONAI

La farsa amorosa (Renzo)

                                                         

© Pietro Sandro Beato  2010