Lawrence Tibbett - baritono

Lawrence Tibbett - baritono

Nato a Bakersfield, California il 16 novembre 1896 

Morto a New York il 15 luglio 1960

 

Lawrence Tibbett era figlio di William Tibbet (con una «t»), sceriffo di Kern County che nel 1903 fu ucciso da un fuorilegge, certo Jim McKinney.

Amante del teatro, fin da adolescente recita in alcune piccole compagnie, ma soprattutto amava il canto.

 

Nel 1916 inizia lo studio del canto con Basil Ruysdael a Los Angeles. Dopo il servizio militare in marina, nel 1922 continuerà gli studi a New York con il maestro Frank La Forge.

 

Dal 1922 al 1925 Tibbett si esibisce in concerto al fianco di Frances Alda.

 

Debutta nell'opera il 20 settembre 1923 quale Amonasro in Aida all'Hollywood Bowl.

Il 24 novembre 1923 canta per la prima volta al Metropolitan di New York nel ruolo del monaco Lavickij in Boris Godunov (in italiano) a fianco di Feodor Chaliapin, mentre il 30 novembre sarà Valentin in Faust di Gounod. Tuttavia, in quegl’anni al Metropolitan agivano baritoni italiani di grande nome: Titta Ruffo, Antonio Scotti, Giuseppe de Luca, Giuseppe Danise, ecc. , anche per questo motivo, Tibbett fu costretto per un paio d’anni ad accontentarsi di piccoli ruoli come: Marullo in Rigoletto, Fléville in Andrea Chénier, Silvio in Pagliacci, Morales in Carmen, L’araldo in Lohengrin, D’Obigny in La traviata, Schlemil in Les Contes d’Hoffmann ecc. Tutto questo fino alla sera del 2 gennaio 1925 quando, voluto e diretto da Tullio Serafin, è chiamato a sostituire il baritono spagnolo Vincente Ballester nel ruolo di Ford in Falstaff, serata indimenticabile visti gli interpreti, Falstaff era Antonio Scotti, Alice Lucrezia Bori, Nannetta Frances Alda, Fenton Beniamino Gigli.

Da qui parte la carriera di Lawrence Tibbett che solo per la compagnia del Metropolitan, dal 1923 al 1950, canterà in ben 533 recite e settanta tra Galà e Concerti.

 

Al Teatro Metropolitan, nel 1937 durante una prova dell’opera Caponsacchi di Richard Hageman ebbe l’involontaria sventura di ferire con un coltello un corista, che morì dopo qualche ora dopo, sembra per una crisi cardiaca. Seppure sollevato da ogni colpa, questo episodio graverà pesantemente sia nella carriera, sia nella vita del baritono, la sua sensibilità non gli permise mai di superare completamente l’episodio.

 

Si congeda dal Metropolitan con il ruolo di Ivan Khovansky (Kovancina) il 24 marzo del 1950.

 

Nel 1940 è colpito da una grave malattia, dalla quale né conseguì una decadenza vocale irreversibile.

 

Tibbett cantò regolarmente anche nei teatri di Chicago e di San Francisco.

Nel 1937 canta per la prima volta in Europa, al Covent Garden di Londra in Tosca e Aida con Gina Cigna e Giovanni Martinelli e in Otello ancora con Martinelli. Canterà anche a Copenhagen, Oslo (Rigoletto con Jussi Björling), Parigi, Praga, Vienna (Jago in Otello). Nel 1946 canta in Germania e in Italia, dove il 26 e 28 maggio canta in due recite di Rigoletto con Giacomo Lauri-Volpi all’Opera di Roma, opera che riprenderà anche al Teatro Duse di Bologna. 

 

È stato interprete di molte opere moderne come ad esempio: Peter Ibbetson e The King's Henchman di Deems Taylor, Johnny spielt auf di Ernst Krenek, Emperor Jones di Louis Gruenberg, Merry Mount di Howard Hanson, In the Pasha' s Garden di Horatio Seymour, Caponsacchi di Richard Hageman, Peter Grimes di Benjamin Britten, Don Juan de Manara di Eugene Goossens.

È opinione comune, che unitamente alla malattia, la tessitura impervia di alcune di queste opere, contribuì a far declinare prematuramente la voce di Tibbett.

 

Lawrence Tibbett si ritira dalle scene nel 1950, ma continua a esibirsi fino al 1956 in commedie musicali. Fu Capitan Uncino in Peter Pan con Veronica Lake e dopo Ezio Pinza cantò in Fanny.

In questi anni si dedicherà anche alla prosa, sua antica passione.

Molta della sua popolarità la deve pure al cinema al quale dedicò sei film musicali, due dei quali Metropolitan (1935) (in Italia uscito con il titolo Il re dell’opera) di Richard Boleslawsky, e Under Your spell, comprendevano anche arie d’opera.

 

Il suo repertorio operistico di tradizione comprendeva: Samson et Dalila, La cena delle Beffe, La traviata, Simon Boccanegra, La forza del destino, Les Contes d’Hoffmann, Pelléas et Mélisande, La bohème, Il tabarro, Tosca, Gianni Schicchi, Tannhäuser , Romeo et JulietteL'amore dei tre Re, L’Heure Espagnole, Cavalleria rusticana, La fanciulla del West (questa annotazione sul repertorio non ha la pretesa di essere esaustiva).

 

Giacomo Lauri-Volpi nel suo libro “Voci parallele” ne trae un ritratto dal sapore lievemente sarcastico, per questo non da tutti condivisibile: 

 

" Si cantava "Falstaff" al Metropolitan, protagonista il vecchio Scotti, "Sir John", il quale aveva a fianco un giovane "Ford", snello e sottile. Per qualche anno, questi era stato un semplice "Silvio" nei "Pagliacci", studiava assiduamente la scuola deluchiana per la dosatura del fiato e per le mezze-voci e il giuoco scenico, ma assai più la "mise en scène" di Fjodor Scialiapin, in attesa del suo momento, che venne inaspettatamente. Al termine del secondo atto, quella sera, Scotti uscì, lui solo, a ringraziare il pubblico, dimenticando di farsi accompagnare dal giovane americano. il pubblico lo applaudì varie volte, ma evidentemente desiderava vedere accanto a lui, l'interprete di Ford, possessore di una voce fresca e di una prestante figura, che non si presentava. Il pubblico insistette, chiamò, gridò il nome dell'antagonista, creduto vittima di un sopruso: infine, Lawrence Tibbett apparve e vide la sala in delirio. E divenne, egli, che qualche minuto prima era quasi ignorato, il primo baritono d'America.

Tutto per la banalità di un incidente, di una semplice distrazione. Da allora, nessuno frenò più il cavallo lanciato a briglia sciolta: Tibbett incominciò a scorrazzare in lungo e in largo per l'America, arricchendosi a dismisura, in teatri e sale, alla radio e al cinematografo.

La "voce d'America" non trascurò alcun genere, dal canto di Tannhäuser al canto dei negri, e si levò per ragioni sindacali contro l'immigrazione delle voci d'oltre Atlantico e contro i colleghi che l'avevano istruito. Terminata l'ultima guerra, si recò a Roma al seguito delle truppe del suo paese e volle conquistarla con la stentorea voce, cantando nel  "Rigoletto".

Ma afflitto da tonsillite, neppure i soldati anglo-americani che gremivano il teatro, giunsero a dichiararlo "conquistatore di Roma".

L'improvvisa gloria aveva inebriato la mente di Tibbett, quella sera del "Falstaff" al Metropolitan. Da Silvio a Simon Boccanegra l'ascesa era stata troppa rapida. Era diventato, di punto in bianco, l'idolo dell'America.

Con ciò non si vuole affermare che il baldanzoso baritono del Far West non vantasse titoli tali, da consentirgli di occupare un posto ragguardevole nel consesso lirico del Metropolitan, dov'egli era il baritono di spalla di De Luca, Danise e Basiola.

(....) Quella di Tibbett (voce, n.d.r.), un po' cavernosa, ma estesa e snella, e sopratutto esperta nelle trovate e negli effetti del "misto", copiato letteralmente dallo scaltro De Luca. (....) Tibbett ha fatto scuola nel suo paese. Oggi l'America è rappresentata al Metropolitan da solide voci: Warren, Merrill, London, che hanno messo fuori combattimento qualche voce di baritono italiano."

 

Il musicologo italiano Rodolfo Celletti nel volume "Le grandi Voci" così descrive la voce di Lawrence Tibbett:

 

"...Quasi tutte le incisioni dell'anteguerra, d'altronde, comprese quelle pubblicate recentemente dalla Golden Age of Opera, rispecchiano efficacemente la facilità della voce e l'invidiabile gamma delle tinte e delle modulazioni. Uno degli esempi più probanti è offerto dal "Rigoletto" registrato al Metropolitan nel 1939. La soavità con cui Tibbett accenta squarci come "Deh non parlare al misero", "Miei signori perdono, pietà" o "Piangi, fanciulla" è veramente toccante e conferisce un grande spicco alla figura del protagonista, anche se in questa come in altre occasioni può rilevarsi una certa tendenza a strafare, non disgiunta da arbitrarie concezioni dei tempi."

 

 

DISCOGRAFIA 

Riferita solo alle arie d'opera e alla registrazione di opere complete

 

Victor, U.S.A. - 7 giugno 1926 

CVE35482-2  -  PAGLIACCI - Prologo

 

Victor, USA - 1 giugno 1927

BVE3855-3  -  CONTES D'HOFFMANN (Barcarolle) con Lucrezia Bori

 

RCA Victor, U.S.A. - 5 aprile 1928

CVE43613-1  -  THE KING’S HENCHMAN di Taylor - O Caesar, Great Thou Wert.

CVE43614-1  -  THE KING’S HENCHMAN di Taylor - Nay, Maccus, Lay Him Down

 

RCA Victor, U.S.A. - 3 aprile 1929

CVE51116-2  -  TOSCA - Tre sbirri una carrozza... Te Deum - con Coro.

 

Victor, U.S.A. - 8 aprile 1929

CVE51117-5  -  CARMEN - Toreador

                 

Victor, U.S.A. - 15 aprile 1920

CVE53454-3  -  UN BALLO IN MASCHERA - Eri tu

CVE59753-4  -  IL BARBIERE DI SIVIGLIA - Largo al factotum

 

Victor, U.S.A. - 19 gennaio 1934

CS81086-1,1A  -  MERRY MOUNT di Hanson - Oh, 'tis an earth defiled 

CS81087-2,2A  -  EMPEROR JONES di Gruenberg - Standin’ in de Need of Prayer

                   

Victor, U.S.A. - 20 aprile 1934

CS82330-1,1A  -  TANNHÄUSER -  Wie Todesahnung

CS82331-1,1A -  FAUST - O sainte medaille... Avant de quitter

 

Victor, U.S.A. - 20 aprile 1934

CS83105-1,1A  -  DIE WALKÜRE - Leb' wohl du kühnes, herrliches Kind! 

CS83106-1,1A  -  DIE WALKÜRE - Denn Einer nur freie die Braut...

CS83107-1,1A  -  DIE WALKÜRE - Zum letzten Mal letz' es mich heut'....

CS83108-1,1A  -  DIE WALKÜRE - Loge hör'! Lausche hieher!

CS83109-1,1A  -  DIE WALKÜRE - Wer meines Speeres Spitze fürchtet.

 

Victor, U.S.A. - 3 maggio 1939

CS036849-1,1A  -  OTELLO - Inaffia l'ugola! Con Massue, Dreeben e coro.

CS036850-1,1A  -  SIMON BOCCANEGRA - Plebe, Patrizi... con Martinelli,                                           Bampton, Warren, Nicholson e coro.

CS036851-1,1A  -  OTELLO - Vieni l'aula è deserta - con  Martinelli e Mausse     CS036853-1,1A  -  SIMON BOCCANEGRA - Figlia, tal nome - con Bampton

CS036854-1,1A  -  OTELLO - E qual certezza sognate... Era la notte.

 

Victor, U.S.A. - 9 maggio 1939

CS036855-2,2A  -  OTELLO - Vanne! La tua meta... Credo in un Dio crudel.

CS036869-1  -  OTELLO - Non pensateci più...Ora e per sempre addio...

                         con Martinelli.

CS036870-1,1A  -  OTELLO - Oh! mostruosa colpa!... Sì, pel ciel - con Martinelli.

 

Victor, U.S.A. - 4 gennaio 1940

CS046065-2,2A  -  SEMELE di Haendel - Where’er you walk.

CS046066-2  -  THEODORA di Haendel - Defend herr, Heaven

                   

 

Selezioni da opere   - RCA Victor - U.S.A. Dischi elettrici 

C 25           PORGY AND BESS - Pagine scelte (1936)

Vic-M 620   OTELLO - Pagine scelte (1940)

 

 

Da trasmissioni radio e recite teatrali - 1929 -1936 Dischi microsolco The THE GOLDEN AGE OF OPERA - New York

EJS 110       FALSTAFF - Monologo di Ford

                   ROMEO E GIULIETTA di Gounod - Mab

                   IL TABARRO - Scorri fiume

                   IL TROVATORE - Il balen

                   TOSCA - Mi dicon venal

                   HÉRODIADE - Vision figitive

                   FAUST - Sérénade

                   I MAESTRI CANTORI - Wang-Monolog (in inglese)

                   MARTA - Porter Song (in inglese)

                   LA TRAVIATA - Di provenza

                   SERSE di Haendel - Ombra mai fu

                   I RACCONTI DI HOFFMANN - Scintille diamant

                  ANDREA CHÉNIER - Nemico della patria

 

Dischi microsolco THE GOLDEN AGE OF OPERA - New York

EJS 124   PAGLIACCI - Vesti la giubba (1934)

EJS 212   RIGOLETTO - Si vendetta (con L.Pons) (1942)

EJS 213   RIGOLETTO - Quartetto (con Pons, Olheim, Jagel) (28.12.1935 da una recita al Metropolitan)

 

Opere complete e selezioni: dischi microsolco 

THE GOLDEN AGE OF OPERA - New York

Queste registrazioni sono tratte da recite del Teatro Metropolitan di New York 

LA FORZA DEL DESTINO (Don Carlo, 23.1.1943)

MERRY MOUNT di Hanson (Wrestling Bradford) , 10.2.1934, prima assoluta

OTELLO (Jago, 12.2.1938)

OTELLO (Jago, 24.2.1940)

PAGLIACCI (Tonio, 10 marzo 1934)

RIGOLETTO (ruolo del titolo, 11 marzo 1939)

SIMON BOCCANEGRA (ruolo del titolo, 16.2.1935)

SIMON BOCCANEGRA (ruolo del titolo, 21.2.1939)

TABARRO (Michele, 5 gennaio 1946)

TANNHÄUSER (Wolfram, 18.2.1936)

TRAVIATA (Giorgio Germont, 5.1.1935)

EMPEROR JONES di Gruenberg (da una trasmissione radiofonica 1934).

 

Alcune di queste opere oggi sono state ristampate in CD.

A queste si aggiungono (sempre live dal Metropolitan)

 

LES CONTES D’HOFFMANN (Lindorf/Coppélius/Dappertutto/Dr. Miracle, 23.1.1937, Guild Historical GHCD 2315/6, 2CD)

PELLÉAS ET MÉLISANDE (Golaud, 1945, Naxos 8.110030-31, 2 CD)

PAGLIACCI (Tonio, 1941, Eclipse ECR, 1 CD)

TOSCA (Scarpia, 1946, Myto 13 713, 2 CD)

 

Inoltre sono state pubblicate anche diverse selezioni sempre da spettacoli prodotti dal Metropolitan di New York.

 

©  Pietro Sandro Beato  2010