Flaviano Labò - Tenore

Flaviano Labò - tenore

Nato a Borgonovo Val Tidone (Piacenza) l'1 febbraio 1927

Morto a Melegnano (Milano) il 13 febbraio 1991

 

Nasce a Borgonovo Val Tidone in provincia di Piacenza, il primo febbraio 1927 in una famiglia di cantanti dilettanti, lui stesso, per svago si dedica al canto. Nella circostanza, notato da un amante del melodramma, sarà presentato al maestro Antonino Votto. Questo incontro procurerà a Flaviano una borsa di studio ed entrerà come allievo nella scuola di canto del Teatro alla Scala di Milano, dove studierà per quattro anni con Carmen Melis, Gina Cigna ed Ettore Campogalliani, con quest’ultimo, studierà poi anche privatamente.

 

Dopo aver cantato in alcuni concerti, debutta nell’opera al Teatro Municipale di Piacenza il 15 dicembre 1954, come Mario Cavaradossi in “Tosca” a fianco del soprano Raffaella Ferrari e del baritono piacentino Piero Campolonghi. Dieci giorni dopo è a Moglia in provincia di Mantova, come Turiddu in “Cavalleria rusticana”.

 

Il 1955 lo vedrà impegnato in vari teatri della buona provincia in opere come: “Tosca”, “Boheme”, “Turandot”, “Forza del destino”.

 

Il 13 aprile1956 debutta al Carlo Felice di Genova nel ruolo di Calaf in “Turandot” a fianco di Maria Pedrini e Rosanna Carteri, mentre il 13 giugno debutta a Firenze (Teatro Comunale, XIX MMF.) alternandosi con Giuseppe Di Stefano nel ruolo di Don Alvaro in “La forza del destino” con Renata Tebaldi, Giangiacomo Guelfi, Giulio Neri e la direzione di Gabriele Santini.

 

Il 28 luglio 1957 è la volta del debutto al Teatro di San Carlo di Napoli in “Tosca” a fianco di Gigliola Frazzoni e Giangiacomo Guelfi.

 

Il 29 novembre, appena trent’enne Flaviano Labò, artisticamente ignoto ai suoi compagni di scena, Zinka Milanov, Leonard Warren e Jerome Hines, canta per la prima volta al Teatro Metropolitan di New York nel ruolo di Don Alvaro in “La forza del destino”. La sua voce vigorosa, ideale per i ruoli verdiani più spinti, riuscì a “riempire” facilmente la sala del vecchio Metropolitan ottenendo di conseguenza un grande successo. Seguiranno, “Tosca” sempre con Zinka Milanov e Leonard Warren (18.12), “La bohème” con Victoria de Los Angeles” (28.12), “La Traviata” con Lucia Albanese e Mario Sereni (17.1.1958) e “Lucia di Lammermoor” con Mattiwilda Dobbs e Mario Sereni (20.1), in tutto nove recite spalmate nella stagione 1957/58, Labò ritornerà poi al Metropolitan nella stagione 1962/63.

 

Al suo ritorno in Italia, continua a frequentare tranquillamente i teatri di provincia: Cremona, Reggio Emilia, San Remo, Catania. Si sposta poi in Francia a Monte Carlo, Avignone e Marsiglia, dove si produrrà in alcune recite di “Lucia di Lammermoor”.

 

Nell’estate del 1958 debutta al Teatro Colón di Buenos Aires, qui canterà in tre opere: “Turandot” con Inge Borkh; “Madama Butterfly” con Antonietta Stella e “Aida” (debuttando come Radamès), alternandosi nel ruolo con il tenore Pier Miranda Ferraro. Dopo le recite del Colón, Labò compie una Tournée in Messico, dove canterà nei ruoli di Radamès, Turiddu, Don Alvaro, Pinkerton e Edgardo.

 

Tra luglio e ottobre del 1959 debutta altri due importanti ruoli, Il Duca di Mantova (Rigoletto) a Enna in Sicilia (Luglio), e Manrico (Il trovatore) con Elinor Ross e Cornell MacNeil, a Monterey in California (3 ottobre).

 

Il 22 maggio 1960 è il giorno del suo debutto alla Staatsoper di Vienna come Radamès, avrà a fianco Birgit Nilsson, Christa Ludwig ed Ettore Bastianini con la direzione di André Cluytens. Oltre ad “Aida” alla Staatsoper Flaviano Labò canterà anche in, “La Forza del destino” (1960), “Don Carlo” (1961), “La bohème” (1961), Turandot (1961) e “Tosca” (1964).

 

A Miami (California) debutta il ruolo di Enzo Grimaldo in “La Gioconda” a fianco di Eileen Farrell.

 

Nell’agosto dello stesso anno è a San Francisco con: “Lucia di Lammermoor”, “Turandot”, Madama Butterfly”e “Tosca”.

 

Il debutto al Teatro Alla Scala di Milano avviene il 13 dicembre 1960 in “Don Carlo” (ruolo del titolo), lavoro verdiano prodotto dal massimo teatro milanese con un cast stellare che oltre a Labò comprendeva, Boris Christoff, Ettore Bastianini, Antonietta Stella, Giulietta Simionato e Agostino Ferrin, direttore Gabriele Santini. Si produrrà poi in “La forza del destino” (Don Alvaro, 10.1.1961). Tornerà alla Scala nel 1969 (16 aprile) con “Un ballo in maschera” a fianco di Rita Orlandi Malaspina e Peter Glossop, con la direzione di Antonino Votto, e “Don Carlo” (24 aprile) con Nicolai Ghiaurov, Raina Kabaivanska e Piero Cappuccilli, direttore Michelangelo Veltri, opera che riprenderà anche nell’aprile dell’anno successivo. Poi sempre nello stesso anno, “Lucia di Lammermoor” (20 marzo), “Turandot” (12 maggio) con Birgit Nilsson e Mirella Freni e “Il trovatore” (18.12).

La sua ultima presenza alla Scala si vedrà nel 1984, ancora una volta in “Lucia di Lammermoor” ma nella parte dello “sposino” (Lord Arturo Buklaw).

 

Il 20 agosto del 1961 debutta al Colón di Buenos Aires il ruolo di Gabriele Adorno in “Simon Boccanegra” di Giuseppe Verdi a fianco di Giuseppe Taddei e Floriana Cavalli. Il Teatro Colón è stato uno dei teatri in cui Flaviano Labò si produsse costantemente. Riportiamo di seguito le sue esibizioni nel massimo teatro argentino: 1958 “Turandot”, “Madama Butterfly”, “Aida” - 1960 “La traviata”, “La Gioconda”, “La forza del destino” - 1961 “Turandot”, “La forza del destino”, “Simon Boccanegra” - 1964 “Ernani” (debutto ruolo) - 1968 “Luisa Miller” (debutto ruolo), “Cavalleria rusticana” - 1974 “Il trovatore”.

 

Il 28 aprile del 1962 canta per la prima volta nel ruolo di Faust nell’omonima opera di Charles Gounod al Teatro Nuovo di Torino con Nicola Rossi-Lemeni, Ilva Ligabue e Giuseppe Taddei, direttore Franco Capuana.

 

Il 24 novembre del 1962 ritorna, al Teatro Metropolitan di New York con uno dei suoi “cavalli di battaglia” Radamès in “Aida”. Per il Metropolitan canterà ancora fino al 1971 in cinquantadue recite di: “Turandot”, “Traviata”, Ballo in maschera”, “Cavalleria rusticana”, Don Carlo”, “Trovatore”, “Tosca”, “Lucia di Lammermoor”, “La Gioconda”, “La bohème”, “Der Rosenkavalier” (Il cantante italiano). Chiuderà la sua avventura con il Metropolitan il 12 maggio del 1971 a Memphis con “Aida”.

 

Nel luglio 1964 a Rio de Janeiro si cimenta per la prima e unica volta in “Mefistofele” (Faust) a fianco di Cesare Siepi e Magda Olivero.

 

Nel giugno del 1967 esordisce nel ruolo di Gualtiero in “Il Pirata” di Vincenzo Bellini, al Maggio Musicale Fiorentino con di Montserrat Caballé quale Imogene e Piero Cappuccilli, Ernesto. Il personaggio di Gualtiero, vocalmente, si manifesta di certo più adatto a una voce meno “spinta” di quella di Labò, tuttavia ne uscì più che egregiamente, lo testimonia indubbiamente la registrazione “live” dell’opera.

 

Il 3 luglio del 1970 debutta nel ruolo del titolo in “Andrea Chénier” al Teatro di San Carlo di Napoli, con Gabriella Tucci e Giangiacomo Guelfi. Mentre il 14 aprile 1972 debutta in quello di Carlo VII nella “Giovanna D’Arco” di Giuseppe Verdi, alla Fenice di Venezia, con Katia Ricciarelli, Mario Zanasi e la direzione di Carlo Franci.

Altri suoi debutti avvengono il 24 maggio 1973 a Saragozza “Pagliacci”; il 4 gennaio 1974 a Piacenza “Manon Lescaut” a fianco di Virginia Zeani; il 13 gennaio 1976 a Napoli Teatro di San Carlo “Iris”, con Olivia Stapp e Attilio D’Orazi, direttore Oliviero De Fabritiis; il 2 gennaio 1981 al Teatro Regio di Parma “Macbeth”, nel ruolo di Macduff con Ghena Dimitrova e Renato Bruson; nell’aprile del 1981 a Genova “La fanciulla del West”, con Galina Savova ed Ettore Nova; il 10 luglio 1987 al Teatro Coccia di Novara “Nabucco”, nel ruolo di Ismaele con Lorenza Canepa e Licinio Montefusco; e infine il 3 novembre 1987 al Teatro Comunale di Mantova “Attila”, nel ruolo di Foresto con Carlo Zardo.

 

Nella sua lunga e fruttuosa carriera (canterà costantemente per trentacinque anni), Flaviano Labò, si produrrà oltre che nei luoghi già citati, anche a: Parigi Théâtre de Champs-Elysées (1962) e all’Opéra nel 1963, Trieste Calaf nel 1964 e Radamès nel 1966 (al castello di San Giusto), al Teatro de La Monnaie di Bruxelles, al Liceu di Barcellona (Tosca dicembre 1956). Nella penisola iberica sarà ospite anche del Coliseo di Bilbao, del Sào Carlos di Lisbona, del Campoamor di Oviedo e della Zarzuela di Madrid, dove nel 1964 canta in “Tosca” e “Trovatore”.

 

Flaviano Labò darà l’addio alle scene nella sua Piacenza il 16 febbraio 1989 con “Simon Boccanegra”.

 

Voce luminosa di tenore lirico, lirico-spinto dal timbro virile, con un registro centrale brunito e pastoso, nello stesso tempo squillante e facile nel registro acuto, organo che bene si adattava al repertorio verdiano, ma non solo, la prima ottava corposa e un accento all’occorrenza aggressivo, lo portò a misurarsi anche con alcuni ruoli ostici della Giovane Scuola. Tenore prolifico ma assai sottovalutato, basti fra tutte, pensare alle sue esecuzioni di “La forza del destino”, “Don Carlo” e “Aida” (delle quali fortunatamente sono pervenute fino a noi alcune registrazioni), la sicurezza congiunta alla freschezza vocale con la quale si produce in questi titoli, ci fanno indubitabilmente capire quanto “Alta” fosse la sua arte.

Resta quindi da chiedersi perché un tenore così bravo non abbia potuto fare una carriera più importante, certo è che visse in un tempo in cui altri giganteschi artisti cantavano nella sua corda, tuttavia per un tenore che possedeva la “grande arte” come Flaviano Labò, doveva sempre esserci uno spazio tra i “Primi”. Purtroppo alcuni casi della vita e dell’arte non hanno una compiuta spiegazione.

 

Flaviano Labò muore tragicamente in un incidente automobilistico il 13 febbraio 1991.

 

Dal 1992 a Piacenza, l’istituito dell’As.Li.Ri. (Associazioni Liriche Riunite) indice un concorso di canto in onore e alla memoria del tenore scomparso l’anno precedente. Il concorso dal 1996 avrà un andamento da annuale a biennale. Nel 2002 lo scioglimento dell’As.Li.Ri. nel suo ultimo atto deliberativo, indica che il “Concorso Flaviano Labò” sia di esclusiva pertinenza dell”Associazione Amici della Lirica di Piacenza.

 

IL REPERTORIO

 

Vincenzo Bellini            Il Pirata   Gualtiero

Arrigo Boito                  Mefistofele   Faust

Francesco Cilea             Gloria   Lionetto de’ Ricci

Gaetano Donizetti         Lucia di Lammermoor   Edgardo di Ravenswood

Umberto Giordano       Andrea Chénier   Ruolo del titolo

Charles Gounod            Faust   Ruolo del titolo

Ruggero Leoncavallo    Pagliacci   Canio

Pietro Mascagni            Cavalleria rusticana   Turiddu

                                        Iris   Osaka

Amilcare Ponchielli      La Gioconda   Enzo Grimaldo

Giacomo Puccini           La Bohème   Rodolfo

                                        La Fanciulla del West   Dick Johnson

                                        Madama Butterfly   B. F. Pinkerton

                                        Manon Lescaut   Renato Des Grieux

                                        Tosca   Mario Cavaradossi

                                        Turandot   Calaf

Richard Strauss            Der Rosenkavalier   Il cantante italiano

Giuseppe Verdi             Aida   Radamès

                                        Attila   Foresto

                                        Un ballo in maschera   Riccardo

                                         Don Carlo   Ruolo del titolo

                                         Ernani   Ruolo del titolo

                                         La forza del destino   Don Alvaro

                                         Giovanna d’Arco   Carlo VII

                                         Luisa Miller   Rodolfo

                                         Macbeth   Macduff

                                         Messa da Requiem   Solista

                                         Nabucco   Ismaele

                                         Rigoletto    Il Duca di Mantova

                                         Simon Boccanegra   Gabriele Adorno

                                         La traviata   Alfredo Germont

                                         Il trovatore   Manrico

 

© Pietro Sandro Beato  2017