Bruno Landi - tenore

Bruno Landi - tenore

Nato a Volterra il 25 aprile 1900

Morto a Buenos Aires l'8 maggio 1968

 

Studia con il maestro Raoul Frazzi

 

Nel 1925 debutta a Campi Bisenzio in provincia di Firenze nel ruolo del Duca di Mantova in “Rigoletto” , opera che riprenderà due anni dopo a Firenze insieme a “Il barbiere di Siviglia”.

 

In possesso di una voce chiara, dotata di facile emissione e grande sensibilità musicale, che seppur “piccola”, era ben proiettata e di ragguardevole estensione, udibile dunque, anche nelle sale più vaste dei vari teatri internazionali, che gli permise di imporsi ben presto nel tipico repertorio del “tenore di grazia”.

 

Nel 1933 è al Teatro dell’Opera di Roma quale Riccardo in “I quattro rusteghi” di E. Wolf-Ferrari, a fianco del grande basso-buffo Salvatore Baccaloni nel ruolo di Lunardo, e in “Gianni Schicchi” (Rinuccio) con Giacomo Rimini e Adelaide Saraceni,  direttore Gabriele Santini.  A Roma canterà anche in “La traviata” (Alfredo, 1935), “Manon” di J. Massenet (1937) in alternanza con Beniamino Gigli e Giovanni Manurita, “Il barbiere di Siviglia” (1938) in alternanza con Tito Schipa, “Oberon” (Ugo di Bordeaux, 1948).

 

Il 5 gennaio 1935 è a Parma (Teatro Regio) come Duca di Mantova in “Rigoletto” con la direzione di Umberto Berettoni, vi ritornerà per l’inaugurazione della stagione 1939/40 in “Faust” (Ruolo del titolo) a fianco del soprano Magda Olivero e con la direzione di Antonino Votto.

 

Il 26 dicembre 1936 debutta al Teatro alla Scala di Milano come Fenton in “Falstaff” a fianco di Mariano Stabile, Maria Caniglia, Mafalda Favero, Elvira Casazza, Cloe Elmo e con la direzione di Victor De Sabata.

 

Il 12 gennaio 1938 debutta al Teatro Metropolitan di New York come Duca di Mantova in “Rigoletto” a fianco di Carlo Tagliabue e Bidu Sayão. Qui canterà anche in “La bohème” di G. Puccini (Rodolfo) con Grace Moore e Carlo Tagliabue, “Barbiere di Siviglia” (Almaviva) con Lily Pons, “La traviata” (Alfredo) con Eidé Norena e Lawrence Tibbett, “Don Pasquale” (Ernesto) con Bidu Sayão e Salvatore Baccaloni, “L’elisir d’amore “ con Salvatore Baccaloni, Bidu Sayão e Frank Valentino, opere che dal 1938 al 1951, riprese per cinquanta volte anche con artisti diversi e molto famosi. Nei vari tour, che ha compiuto con la compagnia del Metropolitan, toccherà negli U.S.A., le città di Philadelphia, Baltimora, Dallas, Atlanta, Boston, Lafayette, Cleveland.

Canta inoltre a San Francisco e a Cincinnati.

 

Molto presente in Sud America, ha fatto apparizioni nelle città di Montevideo, Città del Messico, Caracas, Santiago del Cile, Rosario e soprattutto a Buenos Aires, dove tra il 1936 e il 1947 si esibirà in 36 produzioni:

1936 - “La bohéme”, La traviata” (con Vina Bovy), “Rigoletto” (con Armando Borgioli), “Gianni Schicchi”.

1937 - “Il barbiere di Siviglia” (con Margherita Carosio), “Mignon” (ancora con Margherita Carosio), “Rigoletto” con (Carlo Galeffi), “Manon”.

1938 - “Mefistofele” (con Ezio Pinza), “L’Italiana in Algeri” (con Gianna Pederzini),  “Lucia di Lammermoor” (con Lily Pons), “Il barbiere di Siviglia” (con Carlo Galeffi), “Manon”, “Rigoletto”.

1939 -  “La traviata” (con Bidu Sayão), “Mignon”,  “La Cenerentola”, “Lucia di Lammermoor”, “Rigoletto” (con Alexander Sved).

1940 - “Mefistofele” (con Giacomo Vaghi), “La bohème”, “L’elisir d’amore” (in alternanza con Tito Schipa), “La traviata”, “Il barbiere di Siviglia” con (Victor Damiani).

1941 - “Don Pasquale” (con Salvatore Baccaloni), “Il barbiere di Siviglia” , “Rigoletto”, “La favorita” (con Bruna Castagna).

1943 - “La traviata” (con Jarmila Novotna), “Rigoletto” (con Leonard Warren), “Falstaff”  (con Leonard Warren), “La bohème” (con Jarmila Novotna), “L’elisir d’amore”.

1945 - “Rigoletto”, “La bohéme”, “Lucia di Lammermoor”.

1947 - “Il barbiere di Siviglia” con (Gino Bechi), “Rigoletto” (con Gino Bechi).

 

Il primo febbraio del 1939 torna al Teatro alla Scala per la prima italiana dell’opera di Ermanno Wolf-Ferrari, “La dama boba” nel ruolo di Lorenzo e con Salvatore Baccaloni (Ottavio) e Mafalda Favero (Finea), qui canterà inoltre anche in “L’amico Fritz” di P. Mascagni e in “Madonna Imperia” di Franco Alfano.

 

In età matura, il 30 aprile del 1945, sposa il soprano argentino Hilde Reggiani.

 

Dopo la seconda guerra mondiale torna in Italia, tuttavia a questo punto, la sua voce non è più quella di un tempo, lo smalto argenteo era sfumato, la voce appesantita e ingrossata lo portò ad avventurarsi in un repertorio a lui estraneo, che tuttavia affrontò, se non con i migliori mezzi vocali, con l’onestà e la dignità dell’ottimo artista che era.

 

Nel giugno del 1948 canta (sua unica volta) al Teatro la Fenice di Venezia, in tre recite di Manon di J. Massenet, nel ruolo del Cavaliere des Grieux a fianco di Rina Malatrasi (Manon) e Gino Vanelli (Lescaut), direttore Oliviero De Fabritiis.

 

Si ritira dalle scene alla fine degli anni cinquanta e si stabilisce a Buenos Aires, dove insegnerà canto con la moglie, il soprano Hilde Reggiani.

 

Muore a Buenos Aires l’8 maggio 1968.

 

Dopo la sua morte, la moglie e le figlie, istituiranno un premio per cantanti lirici dedicato alla sua memoria, che credo sia tuttora esistente.

 

La casa discografica “Bongiovanni”, per la serie “Il mito dell’opera”, ha pubblicato un cofanetto con due CD dedicato al tenore Bruno Landi, che comprende:

1) una selezione da “Rigoletto” registrata dal vivo al teatro Metropolitan di New York il 31.1.1942 con la moglie Hilde Reggiani nel ruolo di Gilda e il baritono Robert Weede in quello di Rigoletto, dirige Ettore Panizza.

2) sei estratti da “L’amico Fritz” con Jean Tennyson e Robert Weede, direttore Gaetano Merola (New York 1946)

3) tre estratti da “Marta” di Flotow, con Vivian della Chiesa e Lorenzo Alvary, Direttore Gaetano Merola (San Francisco 9.10.1944)

4) un’incisione della HMV del 1933 del duetto “all’idea di quel metallo” da “Il barbiere di Siviglia” con il baritono Benvenuto Franci.

Che io sappia, esiste inoltre un’edizione in CD di “Il barbiere di Siviglia” registrato dal vivo al Metropolitan nel 1941 con John Charles Thomas (Figaro), Josephine Tuminia (Rosina), Salvatore Baccaloni, Ezio Pinza e con la direzione di Gennaro Papi.

 

 

©  Pietro Sandro Beato