Ersilde Cervi-Caroli - soprano

Ersilde Cervi-Caroli - soprano

 

Nata a Reno Centese (Ferrara)  il 24 aprile 1883

Morta a Ferrara l’1 dicembre 1964

 

All’età di diciotto anni inizia a studiare canto, dapprima privatamente e in seguito presso l'istituto musicale Girolamo Frescobaldi di Ferrara (elevato oggi al rango di conservatorio), dove ebbe come insegnante Elisa Donzelli Stefanini, cantante e insegnate di valore, moglie di Ulisse, un figlio del famosissimo tenore Domenico Donzelli.

 

Nel 1902 debutta al teatro Comunale di Cesenatico come Mimì in “La bohème” di G. Puccini. Dopo un periodo di esibizioni nella provincia emiliana, nell’ottobre del 1904 si presenta sempre nel ruolo di Mimì al Teatro Ristori di Verona. Nell’inverno è presente a Rio de Janeiro, dove interpreta il ruolo di Maria di Madgala nella prima rappresentazione dell'opera “Cristo alle feste di Purim” di Giovanni Giannetti (1869-1934).

 

D’ora in poi, Ersilde inizierà a frequentare teatri sempre più importanti: Torino, Teatro Vittorio Emanuele “Il Guarany” di C. Gomes (Cecilia), dove riprende anche il ruolo di Maria di Madgala (Cristo alle feste di Purim); Firenze, Teatro Verdi “Guglielmo Tell” (Matilde).

 

Nel 1906 sposa Luigi Caroli, del quale aggiungerà il cognome al suo.

 

Il 19 dicembre 1906 debutta al Teatro alla Scala di Milano nel ruolo di Micaela nella “Carmen” di G. Bizet, con Maria Gay, Giovanni Zenatello, Giuseppe De Luca e la direzione di Arturo Toscanini.

 

Ritorna nel massimo teatro milanese il 17 marzo 1907 come Euridice nell’ “Orfeo” di Gluck, a fianco ancora di Maria Gay (Orfeo) e del maestro Arturo Toscanini.

 

Nello stesso anno è presente ancora al Teatro Vittorio Emanuele di Torino con “Faust” (Margherita), “Cristo alle feste di Purim” (Maria), “Giovanni Gallurese” di I. Montemezzi (Maria).

 

Nel 1908 è al Comunale di Trieste nel ruolo di Eva in “I maestri cantori di Norimberga” a fianco del tenore José Palet e del baritono Francesco Maria Bonini, con la direzione di Luigi Mancinelli. A Trieste, ma al politeama Rossetti sarà Wally e Mimì, e a Pola al Teatro Ciscutti, Marussa in “Nozze istriane” di A. Smareglia.

 

Iniziò da qui il suo cammino verso un repertorio che “guardava” alla Giovane Scuola verista.

 

Cantò “Wally”, tra l'altro, al Teatro Costanzi di Roma, a Palermo, Torino, Rio de Janeiro, Buenos Aires e Lisbona, ottenendo sempre grande successo, oltre che per le sue indubbie qualità vocali, anche per le particolari doti recitative, che resero la sua Wally la più completa e affascinante della sua epoca.

 

Nella primavera del 1909 torna per l’ultima volta alla Scala in “Manon Lescaut” a fianco di Amedeo Bassi e Riccardo Stracciari.

 

Il 18 ottobre 1909 canta nella prima locale di “Madama Butterfly” a Trieste, che porterà due anni dopo, sempre in prima locale anche a Firenze. Cio-Cio-San sarà un personaggio adatto alle doti artistiche di Ersilia, apprezzato e ammirato dallo stesso Puccini, lo testimoniano lettere e fotografie che il compositore dedicò all’artista. Ersilde porterà la sfortunata eroina pucciniana con sé, fino alla fine della carriera.

 

Tra il 1910 e il 1913 esegue in vari teatri italiani e stranieri: Wally, Nozze Istriane, Madama Butterfly, “Faust”, “Erodiade”, “Thaïs”, “Mefistofele”, “Mignon”, “Falstaff” “Tosca”.

 

Nel 1914 è presente al Teatro di San Carlo a Napoli in “Tosca” con Tito Schipa nel ruolo di Mario Cavaradossi; “Madama Butterfly”, dove i tenori erano in alternanza Aureliano Pertile e Tito Schipa, e nel gennaio del 1915 in “Manon” di J. Massenet a fianco di Tito Schipa e con la direzione di Vittorio Gui.

Nell'aprile del 1917 canta in "La Wally" (ruolo del titolo) al Teatro Verdi di Padova, dove sarà presente anche nel dicembre 1920 con "Madama Butterfly" e infine nel gennaio 1921 in "Manon".

 

Dopo la Grande Guerra, torna a Milano con una nuova opera di Renzo Bossi “Passa la ronda”, poi al Teatro alla Pergola di Firenze con “Suor Angelica” (Zia Principessa), e al politeama Chiarella di Torino in “Madame Sans-Gêne” di U. Giordano.

 

Il 21 febbraio 1920 è Fedora di U. Giordano, al Teatro Paganini di Genova a fianco di Aureliano Pertile, e poi a Brescia come Lodoletta nell’omonima opera di P. Mascagni.

 

Il 20 marzo del 1923 torna al San Carlo di Napoli con “Adriana Lecouvreur” alla presenza dell’autore Francesco Cilea e con la direzione di Tullio Serafin.

Il 28 settembre 1932 canta nel ruolo di Carlotta (Werther) a Bagnocavallo in provincia di Ravenna.

 

Darà l'addio alle scene al Teatro Carcano di Milano, con il suo ruolo principe: Cio-Cio-San in  "Madama Butterfly" il 20 ottobre 1932.

 

Si dedicherà quindi all’insegnamento del canto. Nel 1947 al Teatro Comunale di Firenze occuperà il posto di Giulia Tess nell’insegnamento d’arte scenica.

 

Ersilde Cervi-Caroli è stata una delle interpreti più indicative del repertorio verista e naturalista. S’impose in una serie di titoli come: "Manon Lescaut”, “Wally”, “Adriana Lecouvreur”, “Madama Butterfly". Al di là dell'importanza delle sue performance e del successo ottenuto nel mondo, s’impose come modello di cantante attrice che il nuovo corso “verista” le richiedeva, riuscendo a comunicare le necessità che il teatro d’opera in quel periodo ricercava.

 

Muore nella sua casa a Ferrara l’1 dicembre 1964.

 

Tra il 1907 e il 1910 registrò una ventina di dischi per la Fonotipia di Milano, dei quali solo pochi furono messi in commercio.

 

 

© Pietro Sandro Beato  2018