Amelia Pinto - soprano

Amelia Pinto - Soprano

Palermo 21 gennaio 1876 

Palermo 21 giugno 1946

 

Nasce a Palermo in vicolo Agalbato da una famiglia di estrazione borghese. Il padre Giuseppe Mancuso era maestro d’armi, la madre Francesca, possedeva una gradevole voce di soprano.

In gioventù prende lezioni di piano da Francesco Arceri.

 

Nel 1897 Amelia entra al Conservatorio di San Pietro a Majella  a Napoli. L’anno successivo si trasferisce al liceo musicale di Santa Cecilia a Roma per seguire le lezioni del mezzosoprano Zaira Cortini Falchi, moglie del compositore Stanislao Falchi, mentre la recitazione era curata dall’attrice Virginia Marini (1844-1918).  

Nel luglio del 1899 conseguirà il diploma di canto.

 

Il debutto avviene il 29 dicembre 1899 al Teatro Grande di Brescia con il ruolo di Gioconda nell’omonima opera di Amilcare Ponchielli, dove, da subito metterà in mostra le notevoli doti di soprano drammatico, l’intelligenza musicale non comune e il temperamento appassionato. Sempre a Brescia il 10 febbraio dell’anno successivo sarà Zuana in Il trillo del diavolo di Stanislao Falchi.

Nel 1900 debutta con grande successo (trenta chiamate) in Tosca al Teatro Giglio di Lucca a fianco del tenore Elvino Ventura e alla presenza di Giacomo Puccini.

 

Il 29 dicembre 1900 debutta al Teatro alla Scala di Milano, nella prima milanese di Tristano e Isotta di R. Wagner a fianco di Giuseppe Borgatti (Tristano), Edvige Ghibaudo (Brangania), Mansueto Gaudio (Re Marke), direttore Arturo Toscanini.

Il 1° febbraio 1901 partecipa al Teatro alla Scala al Concerto in commemorazione di Giuseppe Verdi, dove canterà nella scena della vestizione dalla Forza del destino a fianco del basso Oreste Luppi. Al concerto parteciperanno tra gli altri anche Enrico Caruso, Emma Carelli e Francesco Tamagno.

Il 10 febbraio 1901 è Sulamid in La regina di Saba di Goldmark ancora a fianco di Giuseppe Borgatti, sempre con la direzione di Toscanini.

Ancora alla Scala debutta il ruolo di Elena in Mefistofele (16.3.1901) con Feodor Chaliapine, Enrico Caruso ed Emma Carelli, direttore Toscanini.

 

A maggio è a Buenos Aires (Teatro de la Opera) come Elisabetta in Tannhäuser di Wagner, seguiranno Otello di Verdi, Tristano e Isotta e La Regina di Saba (ruolo del titolo) a fianco di Enrico Caruso.

L’11 marzo 1902, ritorna alla Scala per la prima assoluta di Germania di A. Franchetti (Ricke), con Enrico Caruso

(Federico Loewe) e Mario Sammarco (Carlo Worms), direttore Toscanini. In un giornale dell’epoca possiamo leggere in merito all’interpretazione della Pinto:

 “…Per Mario Sammarco “Germania” è tutto un trionfo e lo è pure per la Pinto che alla purezza dell’organo vocale vigoroso e freschissimo, aggiunge rara intelligenza d’interprete. È sorprendente la padronanza scenica di questa giovane artista, che il nostro massimo teatro ha, si può dire formata in così breve volgere di tempo…”

Nel maggio del 1902 al Teatro Alighieri di Ravenna è ancora  Isotta, alla presenza di Gabriele D'Annunzio.

 

Canta negli Stati Uniti con la “Mascagni Opera Company”.

 

Al Teatro São Carlos di Lisbona canta in Gioconda, Africana di Meyerbeer, L’Ebrea di Halévy, Germania e Tannhäuser.

 

Nel maggio del 1903 canta il ruolo di Desdemona al Teatro Argentina di Roma a fianco del “primo” Otello Francesco Tamagno e Mario Ancona quale Jago, diretta dal maestro Edoardo Vitale, in teatro era presente il re di Germania Guglielmo II. 

In ottobre è a Varsavia (Gioconda, Cavalleria e L’Ebrea).

 

Il 26 dicembre 1903 è Isotta al Teatro Costanzi di Roma con Fiorello Giraud (Tristano) e con la direzione di Luigi Mancinelli (7 recite), seguita il 21 gennaio 1904 da La Gioconda con Francesco Marconi (Enzo) e Antonio Magini-Coletti (Barnaba), sempre con la direzione di Luigi Mancinelli.

A Roma sarà ancora presente con La dannazione di Faust (26.12.1905) con Giuseppe De Luca, L’Ebrea (11.1.1906) con Mario Gilion,  Siberia (27.1.1906).  

Ormai famosa si presenta nei maggiori teatri di Palermo (Gioconda, Tannhäuser);  Alessandria D’Egitto (Siberia di U. Giordano, (Cabrera di U. Dupont);  Il Cairo (Mefistofele); Parigi (Siberia) con Titta Ruffo e Amedeo Bassi, direttore Cleofonte Campanini; Madrid (Gioconda e L’Africana); Santiago del Cile (Gioconda, Otello, Tosca, Chopin di Orefice Bassi), ecc.

 

Nel 1904 si fidanza con un giovane medico, Antonio Contino.

 

Nel 1907 è Isotta in Tristano e Isotta al Teatro Comunale di

Bologna diretta da Mancinelli con Giuseppe Borgatti e Nazzareno De Angelis. 

 

Nel gennaio dello stesso anno è protagonista nell' “Erodiade” di J. Massenet al Teatro Verdi di Trieste.

Il 26 dicembre 1907 canta in Tristano e Isotta al Teatro di San Carlo a Napoli con Giuseppe Borgatti, seguito da La Gioconda (8 gennaio 1908) e Tosca (9 febbraio 1908).

 

Tra giugno e agosto del 1908 Amelia Pinto conclude la sua sfolgorante carriera al Teatro Colón di Buenos Aires  interpretando i ruoli principali in Tristano e Isotta con Giuseppe Borgatti; Tosca con Amedeo Bassi; La Gioconda con Manfredi Polverosi. Vi aggiunse inoltre due nuovi debutti: Donna Anna in Don Giovanni di Mozart con Titta Ruffo e, Brunilde nel Sigfrido di Wagner con Giuseppe Borgatti. Direttore degli autori italiani Arturo Vigna e degli altri Luigi Mancinelli.

 

Il 5 dicembre 1908 sposa a Palermo il suo fidanzato il dottor Antonio Contino e lascia il teatro per dedicarsi alla famiglia.

 

Tra il 1910 e il 1914, nella sua città natale,  prenderà parte a diversi concerti organizzati dal Conservatorio e dal Teatro Massimo.

 

Il 12 marzo 1914 dopo molte pressioni ed insistenze del maestro Tullio Serafin, Amelia Pinto torna alla Scala come Isotta, ruolo che 19 dicembre interpreterà anche al Teatro Carlo Felice di Genova, sempre diretta dal maestro Tullio Serafin.

 

Il suo definitivo addio alle scene avviene al Teatro Real di Madrid nel 1916, dove fu ancora Isotta e Gioconda con la direzione di Ettore Panizza.

 

La sua ultima esibizione in pubblico avvenne il 21 maggio 1933 nel Duomo di Messina, in occasione dell’inaugurazione del nuovo organo della cattedrale, nell’occasione Amelia Pinto cantò L'Inflammatus di Rossini, L'Ave Maria di Cherubini, il Panis Angelicus di Frank.

 

Questa fu la sua ultima esibizione in pubblico.

 

Dopo il suo ritiro insegnerà canto, tra i suoi allievi ricordiamo il soprano Ester Mazzoleni.

 

Voce formidabile e lussureggiante con centri ampi e corposi, spavalda

negli acuti. Il prodigioso volume, la ricchezza del registro grave, che la portarono a emettere inflessioni quasi mezzo sopranili, le ampie arcate sonore, il fraseggio, lo splendido registro medio, l’imponente figura, la inseriscono tra i migliori soprani drammatici della sua epoca. Amelia Pinto fu probabilmente la più importante interprete dell'epoca nel repertorio wagneriano cantato in italiano.

 

Visse nella sua città natale accanto al marito fino al 21 giugno 1946, quando si spense a causa di un tumore che l’aveva colpita tre anni prima.

 

Possiamo ascoltare la sua voce nelle poche incisioni discografiche che ci ha lasciato pubblicate delle case discografiche G&T e Fonotipia Milano, oggi (rimasterizzate in CD. 

(Amelia Pinto poco amava la sua voce registrata e diversi dischi Fonotipia da lei incisi non vennero pubblicati per sua volontà)

 

© Pietro Sandro Beato 2022